Dopo l’oro l’argento è il metallo prezioso che, usato per fare monete, oggetti o gioielli, esprimere una sensazione di raffinatezza. Il suo colore brillante conferisce, in particolare a gioielli, un notevole charme. E’ delicato, necessita di cura e manutenzione costante. Ha la caratteristica di annerirsi con il tempo, ma con alcuni accorgimenti torna a essere splendente. Il suo nemico è l’ossidazione che gli fa perdere brillantezza e provoca un annerimento progressivo. Per limitarla occorre non conservare l’argento a contatto con legno che scatena un’ossidazione lenta ma inesorabile. Inoltre non bisogna esporre l’argento a luce artificiale o al sole perché si accelera l’ossidazione. Conviene avvolgerlo in un panno scuro per evitare che filtri la luce, ma non nello stesso panno usato per l’oro perché questo inficia sulla brillantezza dell’argento, a contato con esso. È importante, specie per i gioielli, che non vengano a contatto con sostanze per trucco o per pulizie in casa. Conviene prima truccarsi e poi indossare i gioielli e fare pulizia senza gioielli indosso. Oltre a questi accorgimenti, per valorizzare l’argento, è consigliabile un’accurata pulizia, strofinando l’oggetto, lavato e asciugato bene, con un panno in microfibra.
Per ravvivare la lucentezza di monili e gioielli che sono ancora in uno stato discreto esistono “procedimenti casalinghi”, veloci e pratici, come il lavaggio nell’acqua bollente con sale e bicarbonato. Per i monili in “silver plated” o “Sheffield” bisogna avere una attenzione particolare: la sua composizione li rende sensibili ad alcune sostanze. Per mantenere la bellezza intatta si usa un metodo vecchio ma efficace: un composto con dentifricio e del succo di limone con cui si strofina mediante una spazzola con setole morbide. Poi si risciacqua bene. L’alternativa è usare prodotti appositi.
Ma quanto argento viene prodotto nel mondo? Ogni anno il Silver Institute pubblica i dati della sua produzione nel mondo e stila una classifica dei dieci paesi che hanno estratto più argento. Gli ultimi dati sono del 2012: la produzione è stata di oltre 22.000 tonnellate. Il paese che ha estratto maggiori quantità è stato il Messico con 4.600 tonnellate. Segue la Cina con 3.300 e il Perù con 3.200 tonnellate. Dopo c’è Australia, Russia, Polonia, Bolivia, Cile, Stati Uniti e Argentina con “sole” 683 tonnellate.
Nelle case l’argento può trovarsi sotto forma di vari oggetti: posate, vassoi, coppe, candelabri, servizi da the e caffè, oltre a gioielli vari. Ancora più diffusi sono cornici, cucchiaini da caffè o forchette per dolci e oggettini vari usati come bomboniere come animaletti d’argento. In molte famiglie ci sono anche oggetti o gioielli antichi con valore sicuramente maggiore.
Oggi, in tempo di crisi si usa ancora regalare argento anche per questo il suo valore è in costante aumentato. L’argento risulta molto amato e acquistato soprattutto da giovani.
Come per l’oro, gli oggetti antichi, lavorati artigianalmente, valgono più degli oggetti o monili moderni.
Bisogna fare particolare attenzione ai gioielli d’argento acquistati nei viaggi all’estero, specie in paesi esotici dove si possono vendere monili che contengono una minima percentuale d’argento.
Ma come si può valutare un oggetto d’argento, specialmente se antico? Sono molti i fattori che contribuiscono. Innanzitutto bisogna osservarne la forma e le decorazioni, oltre all’utilità dell’oggetto e all’eventuale presenza di stemmi: i dettagli forniscono indicazioni sul periodo nel quale è stato forgiato. Bisogna capire se è fatto a mano oppure a macchina e con che tecnica (martellatura, fusione, ecc). Infine si deve valutare l’aspetto artistico, in relazione al periodo, oltre allo stato di conservazione e alla rarità.
Sia che sia antico oppure moderno un oggetto d’argento ha sempre un discreto valore ed è possibile ricavare un guadagno dalla sua vendita, recandosi in uno dei negozi di compro oro e argento che, valutando il tipo d’argento (800 o 925) e il suo peso, offrirà sicuramente un ottimo prezzo sulla base della quotazione attuale.