Stai pensando di vendere i tuoi oggetti in oro per ricavarne un immediato guadagno? L’idea ti alletta, ma non hai ben chiaro in che modo operano i compro oro? Nessun problema: ecco quali sono gli step che un esercizio di questo tipo deve rispettare per acquistare dell’oro da un privato.
Le attività di compro oro sono assolutamente legali in Italia, e ovviamente è premura del consumatore quella di rivolgersi solo ed esclusivamente ad aziende regolarmente autorizzate allo svolgimento di tale attività.
Se si vuol vendere oro usato non vi sono particolari accorgimenti da prendere, se non quello di presentare personalmente gli articoli in oro che si intendono vendere, avere a disposizione i propri documenti di identità, e ovviamente esser disposti a compilare e firmare i moduli che dovranno essere presentati da parte dell’esercente.
La prima operazione che compie il personale di un compro oro è quella più ovvia, ovvero quella di pesare gli oggetti in oro che il cliente ha portato in negozio: i compro oro si avvalgono di bilance estremamente precise, dunque il calcolo del peso del materiale risulterà impeccabile.
Successivamente, gli operatori del compro oro effettuano la cosiddetta verifica della tocca, una procedura tramite cui viene identificata la caratura del metallo.
Come noto, d’altronde, non tutti gli ori sono uguali, e con quest’operazione il compro oro riesce non solo a verificare in modo certo l’autenticità del materiale, ma anche a calcolarne in modo dettagliato la quantità di carati.
Dal punto di vista tecnico, la verifica della tocca viene effettuata in questo modo: l’oggetto in oro viene strofinato su un’apposita pietra naturale, e sulla traccia lasciata sulla medesima, formata da piccole microparticelle, verrà eseguito il test utilizzando dell’acido nitrico.
Nel caso in cui negli oggetti presentati vi siano anche elementi di differenti materiali, come può essere ad esempio il caso di gioielli con pietre, gli operatori provvederanno a rimuoverli, in modo da poter calcolare in modo preciso il valore dei beni presentati dal cliente.
Al termine di queste operazioni il compro oro effettua la sua proposta economica definitiva: da questo punto di vista è utile sottolineare che l’oro ha un valore ufficiale, il quale è soggetto a fluttuazioni.
Il compro oro è assolutamente in grado di specificare al cliente qual è la quotazione momentanea di questo metallo prezioso, e anche il cliente può verificarlo in modo autonomo collegandosi a Internet e visitando dei siti web autorevoli.
Sebbene il valore dell’oro sia un parametro del tutto esterno rispetto alle aziende che operano in questo settore, non c’è da stupirsi se i compro oro propongono ai loro clienti delle offerte economiche differenti: ogni azienda, infatti, pratica delle commissioni di diversa entità.
Le differenze tra le proposte economiche dei vari compro oro sono comunque minime, tuttavia il consumatore è assolutamente libero di ottenere più proposte da parte di aziende concorrenti e di orientarsi su quella più vantaggiosa.
Qualora si intenda accettare l’offerta di un compro oro, l’esercente chiederà di compilare una serie di moduli finalizzati alla corretta identificazione della persona che sta beneficiando della compravendita; in questa fase, allo stesso tempo, l’operatore del compro oro ha l’obbligo di richiedere i documenti a chi ha presentato gli oggetti che intende vendere.
Questo step è obbligatorio per legge, ed è previsto affinché ogni transazione sia opportunamente tracciata, dunque anche per evitare che a seguito del furto di articoli in oro i malviventi possano trasformare quanto rubato in denaro contante senza rischio che le autorità possano risalire alla loro identità.
Quando anche queste operazioni sono concluse può avvenire il pagamento: il corrispettivo viene riconosciuto subito, e questo rende la vendita di oggetti in oro ancor più vantaggiosa per il privato.
Per quanto riguarda il pagamento, il medesimo potrà essere effettuato il contanti fino all’importo di 2.999,99 €: la normativa vigente, infatti, prevede che tutti i pagamenti pari o superiori a 3.000 € debbano essere effettuati tramite canali tracciabili, ovvero tramite assegno o bonifico.
Questo non significa, sia ben chiaro, che l’esercente non può pagare al suo cliente una somma superiore a 2.999,99 €, semplicemente oltre tale importo deve essere prevista una tipologia di pagamento diversa rispetto al contante.
Sono questi, dunque, gli step tramite cui un privato può vendere i suoi oggetti in oro ad un compro oro regolarmente abilitato: nel caso in cui un’azienda operi in modo differente rispetto a quanto detto, o magari saltando alcune delle operazioni descritte, la cosa deve assolutamente destar sospetto.
Se si è disposti a vendere degli oggetti in oro, dunque, vale davvero la pena di valutare quest’opportunità: privandosi di articoli destinati a restare inutilizzati, magari anche privi di valore affettivo, è possibile assicurarsi della liquidità che può essere spesa per qualsiasi esigenza personale: per fare una vacanza, per migliorare l’arredo di casa, per acquistare un moderno articolo di tecnologia.