L’oro è considerato da sempre come il bene rifugio per eccellenza. Durante qualsiasi crisi politico/economica si assiste regolarmente ad un aumento del prezzo del metallo giallo, utilizzato come porto sicuro dove allocare i propri capitali in attesa di tempi migliori sui mercati azionari o obbligazionari.
Tra l’altro, la crescente richiesta di oro da parte dei paesi cosiddetti ”emergenti” come Russia, Cina, Brasile, India, etc ha contribuito ad aumentare la domanda internazionale spingendo ulteriormente al rialzo le valutazioni del metallo.
A dispetto di quanto accade nei normali mercati finanziari, quello dell’oro segue andamenti e regole spesso imprevedibili e non proprio conformi all’andamento economico generale del momento. Ciò comporta che investire in oro richiede una comprensione adeguata del mercato e delle sue peculiarità. Naturalmente, come avviene per qualsiasi altra forma di investimento, il rischio è connaturato all’investimento stesso, e non vi è alcuna garanzia di un adeguato ritorno del capitale impiegato.
Detto ciò, risulta chiaro perché l’oro è divenuto parte integrante di qualsiasi portafoglio di investimento ben strutturato. Esso consente di proteggere adeguatamente il proprio capitale, proteggendolo dall’inflazione e mettendolo al riparo dalle pericolose fluttuazioni dei mercati azionari. Tra l’altro l’oro è uno degli investimenti più liquidi che si possa fare. In qualsiasi momento è possibile smobilizzarlo e ricavarne denaro contante da impiegare in altri ambiti per sfruttare eventuali occasioni offerte dai mercati. Una caratteristica da non sottovalutare, in particolar modo dai risparmiatori del bel paese, spesso troppo squilibrati nei confronti degli investimenti immobiliari ritenuti sicuri e inviolabili. Certezza che è letteralmente crollata negli ultimi anni che hanno fatto registrare un crollo del valore delle case e nel numero di compravendite concluse, costringendo spesso i proprietari a dover aspettare tempi lunghissimi per poter vendere il loro immobile e spesso ad un prezzo nettamente inferiore a quello di acquisto.
Per chi volesse investire in oro esistono diverse possibilità che sono classificabili in due grandi gruppi: investimenti diretti o investimenti indiretti. Nel primo caso si tratta di acquistare letteralmente il prezioso metallo mentre nel secondo si acquistano titoli finanziari il cui valore è legato all’andamento dell’oro sui mercati internazionali.
L’acquisto diretto di oro può concretizzarsi sostanzialmente nell’acquisizione di lingotti, monete e gioielli. Quella dei lingotti è una tendenza che si sta affermando sempre più. A molti risparmiatori piace possedere oro in tale forma, i cosiddetti ”gold bullion” sono certificati da apposite società e facilmente liquidabili in caso di necessità. A testimonianza di ciò, negli ultimi anni è possibile acquistare dei lingotti anche in molti negozi di numismatica o addirittura in alcuni distributori automatici che sono stati installati di recente in diversi aeroporti italiani. Il funzionamento di questi ultimi è esattamente uguale a un qualsiasi distributore di bevande o snack. Si sceglie il taglio desiderato, si inseriscono i soldi e si preleva il lingotto d’oro certificato rinchiuso perfettamente nella sua confezione.
Analogamente è possibile dirigersi verso il settore della numismatica o dell’oreficeria. In tal caso bisogna stare attenti. Il valore dell’oggetto non è dato dal solo quantitativo di oro contenuto ma anche dal suo pregio in termini di rarirà o di qualità della lavorazione. Tale aspetto è un’arma a doppio taglio. Da un lato si beneficia di un ”doppio” valore rispetto al possesso del solo metallo ma dall’altro ciò richiede una preparazione adeguata nel settore per saper valutare correttamente il valore degli oggetti che si intende acquistare o vendere.
Viceversa, per coloro che non sono interessati al possesso materiale di oro ma semplicemente alla possibilità di poter sfruttare le variazioni del suo valore registrate quotidianamente sui mercati, la soluzione più semplice consiste nell’acquistare titoli il cui valore è direttamente collegato a quello del metallo. Si tratta di titoli derivati quali warrant, certificates, etc emessi da banche ed istitituzioni finaziare tra le più grandi del pianeta. Tale approccio consente di entrare sul mercato dell’oro in maniera veloce e senza avere particolari conoscenze di carattere orafo / numismatico / antiquario. Inoltre, grazie all’effetto leva, tipico dei prodotti derivati, è possibile effettuare investimenti di importo rilevante investendo di fatto un capitale di decine di volte inferiore a quello nominale. Tuttavia, l’intrinseca rischiosità e volatilità di questi strumenti finanziari può indurre perdite anche rilevanti in seguito ad una svalutazione seppure modesta del valore dell’oro sui mercati. In genere, si tratta di un tipo di investimento rivolto a professionisti che sono perfettamente a conoscenza dei meccanismi coinvolti in questa tipologia di operazioni, al contrario l’investimento in oro fisico ha un indici di rischio decisamente inferiore.